Le Polizie svizzere si mobilitano contro le truffe online
Promossa da alcuni portali di e-commerce elvetici, in collaborazione con il servizio intercantonale Prevenzione Svizzera della Criminalità (PSC), la campagna di prevenzione "Troppo bello, non è vero?" durerà fino a fine anno.
Alcune piattaforme di commercio online svizzere, in collaborazione con il servizio intercantonale Prevenzione Svizzera della Criminalità (PSC), hanno lanciato una campagna contro le truffe che si celano dietro annunci, inserzioni, offerte a prezzo fisso e aste.
La campagna di prevenzione "Troppo bello, non è vero?" durerà fino a fine anno. Nel sito della campagna nonevero.ch si illustrano le forme più comuni di truffa, le loro caratteristiche tipiche e si spiega come gli utenti possano proteggersi.
Al giorno d'oggi, la compravendita di oggetti nuovi e usati tra privati si effettua prevalentemente su mercati o piattaforme di commercio online. Anche se la maggior parte delle transazioni si svolge senza problemi, i casi di truffa sono in aumento.
Le forme di truffa sono molteplici e coinvolgono numerosi prodotti e servizi: articoli di marca contraffatti e merci fittizie mai consegnate, acquirenti fittizi, servizi di consegna inesistenti.
Indagare sulle truffe in Internet è generalmente difficile. Gli autori di questi reati usano dati falsi e operano spesso dall'estero, rendendo così difficile lo svolgimento delle indagini da parte della Polizia. Per smascherare i truffatori, è quindi ancora più importante prima di tutto saper prevenire le truffe.
Molti tentativi di truffa possono infatti essere scoperti se si conoscono le loro caratteristiche. La campagna di prevenzione "Troppo bello, non è vero?!" si basa proprio su questo principio, spiegano quando e perché occorre stare attenti in presenza di determinate offerte o di persone offerenti: quando qualcosa è troppo bello, troppo sconosciuto, troppo semplice, troppo economico o troppo generoso.
Il messaggio della campagna
Sponsorizzata dagli e-commerce anibis.ch, ricardo e tutti.ch, il punto di partenza della campagna è il detto popolare "È troppo bello per essere vero!". Questo detto si appella al buon senso, all'esperienza di vita in generale e al brutto presentimento che si prova quando qualcosa si discosta troppo dalla normalità.
Se, nel caso di una transazione, si supera una certa misura abituale, significa che può trattarsi di un errore o di un inganno. E se è un inganno deliberato, allora si tratta di una truffa, quindi la transazione in questione "non è vera!". Con questa campagna si vogliono quindi spronare i consumatori a prestare maggiore attenzione a simili indizi.