Il quartiere è parte di Lugano dal 2004 e confina con Viganello, Pregassona e Davesco-Soragno.

Il numero di attinenti è molto elevato: 14'000. Un fenomeno che ha origine dalle numerose naturalizzazioni concesse tra la fine della prima guerra mondiale e gli anni '40 del secolo scorso, quando molti boscaioli e manovali italiani fuggono dal fascismo attraverso il confine che corre lungo il Monte Boglia.

Il primo documento in cui è citato il villaggio di Curezia risale al 1329, quando vengono elencati i diritti giuridici a favore del vescovo di Como. Il nome ricompare nel 1454 in occasione della vendita dei terreni della famiglia Rusconi alla Comunanza di Sonvico e, nel XV secolo, quando Curezia deve fornire un soldato al Duca di Milano.

Fino alla metà dello scorso secolo Cureggia rimane molto isolata e l'unico modo per raggiungerla è un sentiero sassoso che risale la montagna da Pregassona verso Brè. Con l'apertura della strada, nel 1956, il quartiere registra un notevole sviluppo. 

Cureggia è il punto di partenza di diversi sentieri che raggiungono l'Alpe Pietrarossa, l'Alpe Bolla, il Monte Boglia, il villaggio di Brè e i Denti della Vecchia. 

Lo stemma

cureggia

L'Armoriale dei Comuni ticinesi di Gastone Cambin, edito nel 1953 dall'Istituto Araldico e Genealogico di Lugano, descriveva così lo stemma di Cureggia: "D'azzurro, alla chiesa d'argento, finestrata di nero, tegolata di rosso, fondata su tre monti di verde; accompagnata nel quartier franco da un sole raggiante d'oro". Lo stemma rappresenta la chiesetta di San Gottardo, menzionata in antichi documenti già nel 1561 e ricostruita nel 1591.

Chiesa San Gottardo - @ Alessandro Rabaglio