Cosa rappresentano le Astro Girl per te e perché hai scelto questo soggetto?
"Le mie Astro Girl sono futuristiche esploratrici di ogni razza e provenienza. Per me provocazione artistica che vuole far riflettere sul nuovo ruolo della donna nella società moderna e futura e su come possa essere rappresentata in modo diverso rispetto all’iconografia tradizionale, spesso legata a stereotipi comuni come il corpo nudo o la sensualità volitiva basate sull’apparenza estetica.
Le mie astronaute, seppur create dalla mia fantasia,  invece, rappresentano figure femminili forti ma al tempo stesso gentili, dove la bellezza è intrinseca nello charme e nell’eleganza delle loro pose e attitudine. A pieno diritto, la donna può essere protagonista e pioniera nella nuova frontiera dell’umanità: l’esplorazione spaziale. Non è solo una questione di pari opportunità, ma anche di capacità reali e scientificamente riconosciute. Studi dimostrano che le donne hanno caratteristiche psico-fisiche più adatte alle missioni spaziali di lunga durata e, in un futuro remoto, potrebbero persino essere le uniche in grado di colonizzare nuovi mondi, dato che la vita non può essere generata solo dall’uomo.
Oltre alla mia visione artistica, l’opera è site-specific e nasce anche in sintonia con la volontà del committente. Credinvest Bank ha posto al centro della sua identità aziendale una consapevolezza inclusiva, e la scelta di una figura femminile come emblema dell’opera riflette il loro impegno verso una maggiore equità e valorizzazione del talento femminile."

Quali sono state le sfide principali nel creare un’opera di street art su un palazzo di vetro?
"Realizzare la prima opera di street art al mondo per un unico artista su un intero palazzo di vetro, coprendo una superficie totale di oltre 500 mq, ha rappresentato una sfida tecnica senza precedenti. La superficie trasparente richiedeva un materiale capace di garantire visibilità, resistenza e un effetto estetico d’impatto, senza compromettere la luce e la funzionalità dell’edificio. Per questo, abbiamo utilizzato una tecnologia innovativa: il NanoTack Technology, un materiale adesivo specifico per il vetro, che permette un’applicazione stabile e sicura mantenendo un effetto visivo impeccabile.
Un aspetto fondamentale è stato il supporto dell’azienda Tipack di Agno, che ha seguito l’intero processo dalla scelta dei materiali alla stampa e all’applicazione. Grazie a questa collaborazione, siamo riusciti a ottenere un risultato che unisce estetica, innovazione e durata."

 


In che modo la tecnologia arricchisce l’esperienza di chi osserva l’opera?
"La tecnologia è intrinseca nelle mie opere perché, come artista contemporaneo, sperimento e ricerco nuove forme di espressione. Intelligenza artificiale e realtà aumentata sono diventate parte integrante del mio linguaggio, anche nella street art, dove il fisico e l’analogico si intrecciano con il digitale e il tecnologico.
In Astro Credy, la figura dell’astronauta è stata realizzata interamente in post-fotografia attraverso la modellazione 3D e un complesso rendering fotorealistico gestito con l’intelligenza artificiale. La luna e i fiori, invece, sono fotografie scattate direttamente da me nel nostro giardino a Rovio, creando un contrasto tra l’infinitamente lontano e il profondamente intimo. Infine le farfalle sono quelle dell’area del Monte Generoso luogo unico di una biodiversità tra le più importanti della nostra regione ma anche sempre più a rischio.
Attraverso la realtà aumentata, l’opera diventa interattiva: inquadrandola con lo smartphone tramite l’app Artivive, gli spettatori possono vivere un’esperienza dinamica che va oltre la staticità dell’immagine, immergendosi in una narrazione visiva che evolve nel tempo."

Perché è importante portare l’arte nello spazio urbano di Lugano?
"Da quando ho realizzato la mia prima opera a Lugano sul Palazzo dei Congressi in occasione dell’NFT Festival, si è creata una sinergia speciale con la città. Questo perché le istituzioni hanno compreso il valore dell’arte urbana come strumento di comunicazione e dialogo con la comunità.
L’arte urbana permette di portare bellezza nello spazio pubblico e di creare momenti di riflessione collettiva. Non è solo estetica, ma anche discussione, identità e appartenenza. La mia prossima grande opera a Lugano, in primavera, sarà un’installazione monumentale per l’USI (Università della Svizzera Italiana), che parlerà delle migliaia di persone che orbitano ogni giorno in questo luogo straordinario: studenti, professori, amministrativi e dirigenti, tutti parte dell’ecosistema universitario.
Inoltre, il carattere partecipativo della mia arte crea un nuovo modo di socializzare e di costruire ponti tra culture e generazioni. Il fatto che le persone possano diventare parte dell’opera trasforma l’arte in un vero servizio pubblico, accessibile e coinvolgente per tutte le età e qualsiasi livello di capacità artistiche."


Qual è il messaggio che vuoi lasciare ai cittadini di Lugano con questa opera?
"Il palazzo di Credinvest Bank si trova all’ingresso della città, e da quando Astro Credy è stata installata, l’opera è diventata una sorta di “benvenuto” per chi arriva a Lugano. Il suo significato va oltre l’estetica: è un messaggio che parla di futuro, inclusione e innovazione.
L’astronauta che guarda oltre rappresenta una città proiettata in avanti, capace di innovarsi e di valorizzare il proprio territorio. Lugano è una città che sa coniugare la bellezza del suo contesto naturale, con il lago e l’inizio della catena alpina, con la spinta verso la digitalizzazione e l’innovazione. Astro Credy è un tributo a questa doppia anima: un luogo che guarda al futuro, senza dimenticare la sua identità e le sue radici.”

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