Lugano AI-Week, la città si confronta con l'intelligenza artificiale
Luca Gambardella ci racconta Lugano e l’AI tra innovazione e umanità
8 novembre 2024Dal 2 al 6 dicembre 2024 l’Asilo Ciani ospiterà Lugano AI Week - un evento gratuito e aperto a tutti, promosso dal laboratorio urbano della Città Lugano Living Lab - che si propone di esplorare l’impatto dell’intelligenza artificiale sulla società, la cultura e l’economia. Un programma ricco e variegato attraverso workshop, seminari e panel con esperti locali e internazionali, cittadini e professionisti potranno conoscere da vicino le tecnologie che stanno plasmando il nostro futuro.
Nell’ambito dell'AI-Week, abbiamo incontrato Luca Gambardella, co-fondatore e CTO di Artificialy, professore AI e prorettore per l’innovazione e le relazioni aziendali presso l’USI, che ci ha dato alcuni spunti interessanti sull’utilizzo dell’AI e il suo sviluppo all’interno della società.
Come vede l'evoluzione di Lugano grazie all'AI nei prossimi anni?
L'evoluzione di Lugano parte da una base molto solida iniziata negli anni '80. Oggi abbiamo centri di ricerca dove lavorano più di centocinquanta persone. In futuro, sicuramente l'AI porterà benefici per le aziende, gli enti pubblici e anche per i cittadini. La città, con i suoi piani di sviluppo, ha sempre considerato l'AI come un elemento centrale, per cui credo che ci stiamo muovendo e continueremo a muoverci in questa direzione.
Quali settori o servizi trarranno maggiori vantaggi dall'uso dell'AI qui a Lugano?
I settori principali che trarranno vantaggi dall'AI qui in città sono sicuramente l’amministrazione pubblica, che potrà diventare più snella, efficiente e veloce. Vedo anche un potenziale contributo per il traffico e il turismo. A livello aziendale, banche e industrie potranno trarre beneficio dall’AI: insomma, un po' tutti potranno sfruttare questa tecnologia.
L'AI è una tecnologia che emerge già negli anni '50 con i primi studi del matematico Alan Turing. Che cosa è cambiato negli ultimi anni e perché ci riguarda da vicino?
L'AI, ai tempi di Turing, era più una sorta di AI "giocattolo", in grado di risolvere solo piccoli problemi. Oggi l’AI è stata arricchita dal machine learning, quindi da macchine che riescono a imparare dai dati per risolvere problemi complessi. È interessante, per esempio, una tecnologia come ChatGPT, una macchina capace di conversare: è una novità degli ultimi anni che ha cambiato sia la percezione che l'uso dell’AI.
Qual è il primo passo che una persona può fare per capire meglio l'AI e prevenire eventuali rischi?
L'uso consapevole è, a mio avviso, fondamentale. Informarsi, non credere a tutto ciò che dicono le macchine e mantenere sempre un senso critico: questo è il compromesso tra la qualità della nostra vita, dei nostri dati e della nostra quotidianità, e ci permette di bilanciare rischi e criticità. Consiglio di utilizzare l’AI in modo consapevole, comprendendo i rischi e i problemi potenziali documentandosi. Esiste anche una componente di "allucinazione" della macchina: non sempre la macchina dice la verità, poiché non ha una reale conoscenza. Serve attenzione e formazione, ma è importante sfruttare queste tecnologie per migliorare la nostra vita.
Quali saranno le nuove opportunità che potrebbe portare l'AI, soprattutto per i giovani?
I giovani sono già oggi immersi in una modalità ibrida. In molte situazioni avranno "l’AI sulla mano sinistra", per fare simulazioni e creare scenari. Tuttavia, consiglio loro di mantenere la mano destra per essere empatici, per stringere la mano ad amici e colleghi. In ogni caso, i giovani vivranno sempre di più in una modalità dove l’AI li accompagnerà nelle attività di tutti i giorni, non solo di lavoro ma anche ricreative.
Lei è anche uno scrittore. Cosa pensa dell'utilizzo dell'AI nei processi creativi?
L'AI nei processi creativi la vedo come uno strumento. Non ho la percezione che la macchina ci stupisca al punto di dimostrare una “scintilla” di creatività. Però ci si sta lavorando: sono tecnologie in evoluzione, e un po' di curiosità, insieme alla capacità di valutare con attenzione e metodo ciò che producono, è essenziale. È una nuova cultura, quella del digitale, che richiede educazione e formazione anche a livello scolastico.
Crede che potrebbe renderci più passivi a livello di pensiero, portando a un certo appiattimento?
Su questa tematica, suggerisco di continuare a studiare anche le materie classiche come italiano, filosofia e storia, discipline che aiutano a sviluppare un senso critico che non sia solo matematico. La capacità di confrontarsi con una macchina, di saper criticare le informazioni che essa genera, ci permetterà di evitare quella naturale pigrizia che ci porta a delegare troppo all'AI. Questo è importante, perché rischiamo di diventare meno attenti e un po' più passivi, ma lo sforzo deve partire da noi e dalla società.
Visto l'incontro con Finzi Pasca, pensa che l'AI possa rivoluzionare anche il mondo dell'arte e dello spettacolo?
L'arte e lo spettacolo sono ambiti molto complessi, in cui vari attori contribuiscono a dare vita a uno spettacolo. Certamente non sono sostituibili da una macchina. Alcuni effetti possono essere dati dall'AI, ma anche qui vedo un mondo ibrido. Oggi l’artista può usare l'AI per produrre opere in modalità diverse, ma la sostituzione la vedo difficile, perché questo tipo di tematica è complessa da replicare con delle macchine.
Pensa che l'AI possa un giorno replicare la creatività umana? Oppure teme che l'uso diffuso di questa tecnologia possa limitare la nostra capacità creativa?
Non penso che le macchine, ad oggi, abbiano l'ambizione di replicare la creatività umana. Però non dovremmo nemmeno limitarci troppo nella nostra creatività. Di base, noi esseri umani siamo creativi, curiosi, esploriamo nuove tecnologie. Mi aspetto quindi che possiamo sfruttare questi strumenti per fare cose diverse. La sostituzione o l’impigrimento mi preoccupano, ma sono convinto che non avverranno: alla fine, l’essere umano ha sempre utilizzato la tecnologia per migliorarsi. Oggi l’AI è una tecnologia potente e forse anche più stimolante, quindi ben venga.
Ci ricordi l'appuntamento con l'AI WEEK, dal 2 dicembre presso l'Asilo Ciani a Lugano
Dal 2 al 6 dicembre, Lugano sarà animata dall’AI WEEK, un evento imperdibile per le tematiche trattate: creatività, formazione, socialità, media e innovazione per le imprese. Ci saranno momenti di formazione e workshop con importanti relatori, e credo che ci divertiremo e impareremo qualcosa di nuovo.
Per maggiori informazioni e per iscriversi ai workshop, consultare luganolivinglab.ch/ai-week
Lugano AI Week: una settimana di eventi gratuiti dedicati all’intelligenza artificiale
PDF (45 KB) 7 novembre 2024Dal 2 al 6 dicembre l’Asilo Ciani ospiterà Lugano AI Week - un evento gratuito e aperto a tutti, promosso dal laboratorio urbano della Città Lugano Living Lab - che si propone di esplorare l’impatto dell’intelligenza artificiale sulla società, la cultura e l’economia.