Pur mantenendo le caratteristiche di piccolo centro dal sapore antico, Villa Luganese, che si unisce a Lugano nel 2008, è oggi un quartiere residenziale dall'attrattiva anche turistica ed escursionistica, trovandosi sulla via verso il Passo San Lucio. Sulla piazzetta principale del nucleo si affaccia il complesso della chiesa di Santa Maria Assunta con il suo interessante portico rinascimentale.

Le origini di Villa Luganese dovrebbero attestarsi in epoca pre-romana; infatti, scoperte archeologiche del 1870 indicano che il territorio di Sonvico accoglie altre popolazioni prima dei Romani. A quel tempo il villaggio viveva di agricoltura, di viticoltura e dello sfruttamento del patrimonio boschivo.

Ne La Castellanza di Sonvico, l'autore Don Rovelli segnala in particolare la scoperta, in località Rodenchem, di antiche tombe formate da lastre di sarizzo (una pietra con venature rosse) contenenti vasi e oggetti. Risulta, inoltre, che su una lastra è scolpita un'iscrizione che l'abate Serafino Balestra indica come etrusca. Negli anni successivi vengono rinvenute altre tombe con urne di terracotta contenenti ceneri e resti di ossa. Testimonianze dalle quali si può desumere che gli Etruschi e i Celti, successivamente i Rezi, siano vissuti nella regione. La conferma arriva con la scoperta di reperti archeologici, un elmo e un'iscrizione su lapide, nei territori di Cadro e Davesco.

Villa, diventata poi Villa Luganese, fino al 1517 forma con Sonvico, Dino, Cadro e Cimadera, la Castellanza di Sonvico, possedimento dei duchi di Milano. Fino al XVIII secolo costituisce un importante collegamento tra Val Colla e Val Cavargna, tra Sopraceneri e Lombardia. Diventa comune solo nel 1800. 

Lo stemma

villa-luganese

L'Armoriale dei Comuni ticinesi di Gastone Cambin, edito nel 1953 dall'Istituto Araldico e Genealogico di Lugano, descriveva così lo stemma di Villa Luganese: "Trinciato di nero e d'argento". In uno dei più importanti e antichi testi di araldica, il "Codice Cremosano" del 1673, sotto il nome "Villa" viene riportata la descrizione "Trinciato di nero e d'argento al capo dell'impero". Data la diffusione del nome Villa, si decise di riprendere lo stemma, con una brisura e tralasciando il capo.

Luoghi di interesse

La chiesa parrocchiale di S. Maria Assunta, documentata dal 1473, risale all'epoca tardomedievale. Tra il 1720 e il 1730 sono impostate le volte e si trasforma così l'interno secondo lo stile barocco. La chiesa è restaurata nel 1943, mentre nel 1976-77 l'esterno è oggetto di un restauro diretto dagli architetti Mauro Buletti e Paolo Fumagalli.

La costruzione rettangolare con coro allineato è affiancata sul lato sud da un portico rinascimentale a cinque campate su colonne, limitato a ovest dal campanile e a est da una cappella (l'antica sagrestia). Il massiccio campanile tardomedievale presenta due piani di bifore (quello inferiore murato), l'ultimo piano - dell'inizio del XX secolo - ha un tetto a padiglione con quattro obelischi angolari, rifatto nel 1976.

Sotto il portico si conservano numerosi affreschi, in parte frammentari. Nella nicchia a est se ne trova uno dell'inizio del secolo XVI raffigurante una santa martire sopra cui si librano due angeli reggenti una corona a protezione dell'anima di un defunto, che sta per essere ghermita con un rampino tenuto da un demonio, quasi cancellato, incatenato da San Bernardo di Chiaravalle con ai lati i Santi Rocco, Lucia, Antonio Abate (non si è certi) e Giacomo Maggiore.

Nella lunetta dell'antico portale sono visibili una Madonna di inizio XVI secolo; un San Giovanni Battista attribuito ai Seregnesi; una Madonna della Misericordia della metà del secolo XIV e due santi, d'epoca medievale.

Sul fianco ovest si trova un portico a due campate con nicchia a cappella decorata da un affresco della Visione di San Bernardo con il Crocifisso, datato 1577. Nella lunetta del portale principale, invece, è visibile un affresco della Madonna col Bambino e San Giovannino, dell'inizio del secolo XVI.

All'interno della chiesa, la navata è voltata a botte e il coro è coperto da una cupola a pennacchi sorretta da pilastri ionici e cornicione. L'altare maggiore in marmo, datato dell'anno 1778, è opera di Giovanni Battista Adami. Sulla parete di fondo del coro è esposta una tela della fine del XVI secolo raffigurante l'Assunta con San Giovanni Battista e Santa Caterina d'Alessandria inginocchiati in bella cornice a stucco con raggiera terminale. Sulle pareti laterali si trovano quadri raffiguranti la Presentazione al tempio e S. Maria Maddalena penitente, opera di Luigi Ghelli da Pistoia dell'anno 1830. I due altari laterali sono datati 1778 e recano tele raffiguranti la Madonna del Rosario con i Santi Domenico e Antonio da Padova, eseguita a Firenze da Stefano Amigoli nel 1779; e la Morte di San Giuseppe del secolo XVIII.

Le epigrafi

Il portico della chiesa parrocchiale è costellato di numerose lapidi con epigrafi su marmo bianco che ricordano ai posteri l'operato di artigiani e professionisti di Villa Luganese che durante il primo Ottocento hanno fatto fortuna, in particolare in Toscana, distinguendosi per il loro contributo artistico e culturale, in ambito sociale e per doti umane.

Si trova sotto il paese sulla strada cantonale. È un'aula rettangolare voltata con coro, documentata dal 1597. Al coro, costruito nel 1641, sono aggiunti due vani laterali, la volta e il pavimento a mosaico nel 1865. L'altare del 1775 di Giovanni Battista Adami accoglie l'affresco staccato della Madonna in trono col Bambino, datato 1544. Nel 1878 il tetto e le pareti dell'oratorio sono oggetto di riparazioni. 

Nel mese di maggio la celebrazione della messa festiva, che si svolge durante l'anno nella chiesa parrocchiale, si tiene all'oratorio di Parlò. 

Piazza della Chiesa - @ Alessandro Rabaglio