I patriziati del territorio di Lugano

L'aggregazione di Lugano con altri 21 Comuni, avvenuta nell'arco di diversi decenni, ha determinato la presenza di 15 patriziati nella giurisdizione cittadina.

I patriziati sono generalmente gli attori e i proprietari principali dei terreni presenti sul vasto territorio a monte dei quartieri periferici e dei singoli villaggi in Val Colla. Il territorio si estende dalla regione del Monte San Salvatore e lungo la fascia di confine con l'Italia includendo il Monte Brè, il Monte Boglia, i Denti della Vecchia, il Passo Pairolo, la Cima di Foiorina, il Passo San Lucio, il Gazzirola, la Cima di Moncucco fino ai piedi del Monte Bar.

Questo esteso territorio è caratterizzato da pascoli e praterie montane, boschi, sorgenti e corsi d'acqua, una ricca fauna selvatica e un tesoro botanico denominato "il polmone verde di Lugano". In questa regione e lungo il crinale delle alture circostanti, la Val Colla e la Valle del Cassarate offrono svariate possibilità escursionistiche che attraversano un magnifico territorio naturale con panorami splendidi. Su questo territorio, i Patriziati di Lugano svolgono diverse attività, come:

  • La cura, la conservazione, la riqualifica di boschi, beni agricoli e stabili. Per la cura e la manutenzione del bosco i patriziati lavorano in stretta collaborazione con la Sezione forestale del Cantone
     
  • La verifica e la garanzia dell'efficienza degli impianti ad uso pubblico esistenti
     
  • La promozione della realizzazione di beni destinati all'uso comune, come accessi stradali o pedonali, parcheggi e/o impianti per lo svago, nel massimo rispetto delle zone abitative
     
  • La cura, la ristrutturazione e l'affitto di alpi e pascoli
     
  • L'integrazione di aree boschive e di pascolo, grazie anche al ripristino di aree abbandonate o in procinto di esserlo
     
  • La valorizzazione dei beni culturali e l'amministrazione degli archivi

La Legge organica patriziale (LOP) definisce l'attuale struttura dei patriziati e i rapporti con i comuni:

  • il patriziato è una corporazione di diritto pubblico, autonoma nei limiti stabiliti dalla Costituzione e dalle leggi, proprietaria di beni d'uso comune da conservare e utilizzare con spirito viciniale a favore della comunità
     
  • sono pure patriziati le corporazioni di diritto pubblico, proprietarie di beni d'uso comune, che hanno svolto e svolgono un'attività d'interesse pubblico riconosciuta dal Consiglio di Stato
     
  • i patriziati generali, le corporazioni, le degagne e i vicinati sono considerati analogamente, purché adempiano ai requisiti di cui ai capoversi precedenti
     
  • il patriziato, tenuto conto delle proprie risorse, collabora con il Cantone e i comuni nella gestione e nella manutenzione del territorio e dei suoi beni; sono riservate le leggi speciali
     

In Ticino sono presenti circa 90'000 patrizi e 201 patriziati, riuniti dal 1938 nell'Alleanza Patriziale Ticinese (ALPA)

Anche se tradizionalmente sono riconosciuti come patrizi i membri delle famiglie che fin dall’antichità abitano le nostre regioni, oggi esistono diverse possibilità per i cittadini ticinesi, interessati a dare il proprio contributo nella gestione del territorio, di ottenere lo stato di patrizio.

La procedura per entrare a far parte di un patriziato è definita nella Legge Organica Patriziale (LOP).

Sono almeno 230 i cognomi dei patrizi di Lugano (nei 15 patriziati presenti nel territorio comunale) e quasi tutti hanno il proprio stemma araldico. Come viene spiegato nel testo riportato qui di seguito, tratto dal giornalino della prima edizione dell'evento La Corte dei patrizi (a pagina 6), alcuni appartengono a famiglie di patriziati diversi.

Anche se la storia dei nomi è molto antica, che ognuno di noi, nel mondo occidentale, debba portare almeno un nome (proprio) e un cognome (di famiglia), è un fatto molto più recente, risale al Concilio di Trento del 1564, quando la Chiesa sancì l’obbligo per i parroci di inserire nel registro dei battesimi sia un nome sia un cognome (per scongiurare la consanguineità).

L’adozione del cognome moderno era tuttavia già in uso nel basso Medioevo. Allora si cominciò ad adottare i cognomi per distinguere persone che portavano lo stesso nome. E quella distinzione veniva fatta a partire da caratteristiche personali, morali o fisiche, dal lavoro o dall’arte che si esercitava, dal luogo di origine, dallo stato sociale, dal nome dei genitori o da imprese realizzate. Così oggi portiamo cognomi che raccontano una storia remota, che ci appartiene, di cui siamo il più delle volte ignari, ma che ancora esercita su di noi un certo fascino.

I cognomi dei patrizi presenti a Lugano sono i seguenti

Adami, Airoldi, Alberti, Albertini, Alleoni, Anastasi, Andreoli, Antoniazzi, Antonietti, Aprile, Baldelli, Baier, Ballinari, Bandera, Bariffi, Barizzi, Bassetti, Bassi, Becker, Bellasi, Belleni, Beretta, Beretta Piccoli, Bernasconi, Berini, Berta, Bertinotti, Berubé, Bianchi, Bignasca, Binzoni, Bonardi, Borelli, Borrini, Borsa Casella, Borrini, Boscacci, Bossi, Bozzini, Bralla, Brentani, Bricalli, Bruno, Bulani, Camozzi, Campana, Camuzzi, Canonica, Cantamessi, Capponi, Caratti, Carboni, Casella, Casella Dadò, Casoni, Castelli, Catella, Cattaneo, Cavallini, Ceresa, Cerri, Corduri, Conti, Crivelli, Curti, Danesi, D’Andrea Solari, De Carli, Decarli, De Filippis, Degiorgi, Dell’Era, Demarchi, Denis, De Vecchi, Discepoli, Dollfus, Domeniconi, Dozio, Ender, Faraci, Fassora, Ferranti, Ferreri, Ferrari, Ferri, Fontana, Foppa, Forni, Frapolli, Frigeri, Frigerio, Fumagalli, Fumasoli, Gabusi, Gadoni, Galeazzi, Gamba, Gambarasi, Galli, Gastori, Gauchat, Gerosa, Gervaz, Ghiggia, Ghirlanda, Giacomazzi, Gianella, Gianinazzi, Gianini, Gibellin, Gilardi, Gobbi, Gorini, Gotti, Groh, Guggiari, Gusberti, Hallauer, Herber, Hunger, Krüsi, Laghi, Laurenti, Lepori, Lotti, Lucca, Luraschi, Lurati, Luvini, Maggiorini, Malacrida, Malfanti, Mantegazzi, Marinelli, Martinaglia, Martinelli, Maspoli, Mauri, Mazza, Meneghelli, Merenda, Merlini, Mini, Mischler, Molteni, Monti, Montorfano, Moresi, Moroni Stampa, Morosini, Navoni, Nicoli, Notari, Oern, Ortelli, Paez, Panzera, Pedrazzi, Pedrotta, Pellegrini, Pellegrino, Pergetti, Perlasca, Pesenti, Petralli, Petrillo, Pezzoli, Piazza, Pinotti, Piotrkowski, Pizzagalli, Polli, Pommer, Porcini, Poretti, Pozzi, Prati, Raggi, Rapp, Raselli, Ravetta, Reali, Regazzoni, Rezzonico, Ricciardi, Righini, Risi, Riva, Rizzi, Rocchi, Rossini, Rudisi, Sabbioni, Sala, Salmini, Sassi, Sampietro, Scala, Schulz, Sciarini, Scopazzini, Solari, Solari Tonella, Soldati, Soldini, Somazzi, Soulas, Steiner, Sulmoni, Taddei, Tagliati, Tenzi, Torricelli, Toscanelli, Tresoldi, Triulzi, Vannini, Vanossi, Vegezzi, Viglezio, Violante, Vismara, Vittori, Wernli, Zanetti, Zeni, Zeppi.

È possibile consultare le liste per ciascuno dei 15 patriziati nelle pagine a loro dedicate.

Gli enti patriziali in Ticino lavorano in collaborazione costante con il Cantone. In continuità con il loro scopo originale, amministrano i propri beni rendendo un importante servizio alla collettività nella gestione del Territorio.

L’attività dei patriziati ticinesi è di fondamentale importanza, non solo nella conservazione e nella valorizzazione dei propri beni, messi a disposizione di tutti, ma anche nella pianificazione di importanti progetti di riqualifica e di sviluppo.

I patriziati ticinesi, pur garanti della tradizione e della storia, guardano con fiducia al futuro, grazie all’ottimismo e a tanta buona volontà. In particolare si occupano di:

  • curare la conservazione, il miglioramento e la gestione razionale dei boschi e dei beni agricoli
     
  • assicurare il buon governo dei beni destinati anche all'uso sociale e promuovere la realizzazione di nuove opere come il miglioramento o la creazione di accessi stradali o pedonali, piazze di riposo, posteggi, impianti per lo svago e lo sport e, in secondo luogo, l'edificazione a scopi abitativi
     
  • assicurare l'efficienza degli impianti di uso pubblico e promuoverne di nuovi
     
  • promuovere la creazione in proprio o con altri enti di organismi e squadre specializzate per la cura del pascolo e del bosco, per il taglio o il commercio del legname
     
  • assicurare e regolare l'esercizio del diritto di legnamare, stramare e pascolare nei boschi patriziali provvedendo anche ad annullare tali diritti quando non sono più esercitati
     
  • riscattare eventuali diritti di pascolo, prepascolo e postpascolo, e in genere i diritti di godimento sui beni patriziali
     
  • integrare le aree boschive e di pascolo patriziali con l'acquisizione di aree abbandonate, o in procinto di esserlo, al piano e in montagna
     
  • valorizzare i beni culturali

Ogni quattro anni si vota per eleggere i membri degli Uffici patriziali e dei Consigli patriziali. Attualmente è in corso la legislatura 2021-2025.

Il Consiglio di Stato ha stabilito che le prossime elezioni patriziali avranno luogo domenica 6 aprile 2025.  

La storia dei patriziati trova le sue origini nelle Vicinìe, una prima forma di organizzazione territoriale delle comunità rurali medievali. Nel periodo dell’Ancien Régime queste realtà avevano una struttura piuttosto complessa, costituita su quattro livelli:

Vicinati: si occupavano delle infrastrutture pubbliche nei centri abitati e gestivano la polizia del fuoco e alcuni permessi (come quello di transito o costruzione).

Degagne: raccoglievano alcuni vicinati e si occupavano della gestione di zone verdi, come le aree boschive, i pascoli e gli alpi.

Vicinanze: si occupavano principalmente della manutenzione delle strade e gestivano anche tutti i trasporti che vi transitavano.

Comunità di valle: coordinavano le attività degli organi inferiori, stabilendo la regolamentazione sia in ambito civile sia penale.

Queste entità rimasero immutate fino alla nascita del Cantone Ticino, nel 1803, quando i compiti che in precedenza erano assegnati ai Vicinìe, vennero ripartiti tra i comuni e il Cantone. Dopo non pochi contrasti, nel 1835 venne formalizzato il cosiddetto “dualismo comunale” che ha ufficializzato la ridistribuzione collaborativa dei compiti tra comuni (compiti amministrativi) e patriziati (gestione delle proprietà comunitarie).